La misura dei parametri meteorologici permette di definire in modo univoco le condizioni fisiche dell’atmosfera in un preciso luogo e in un determinato istante, al di là delle personali interpretazioni di coloro che si trovano a vivere quelle determinate condizioni. Una tipica giornata estiva caratterizzata da bel tempo, ad esempio, può essere sì descritta come calda e afosa, ma sono i valori di temperatura dell’aria e di umidità relativa registrati in quella giornata che ci permettono di definirla come tale.
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Oggigiorno, i principali parametri meteorologici (temperatura dell’aria, umidità relativa, precipitazioni, pressione atmosferica, velocità e direzione del vento, radiazione solare, … ) vengono monitorati attraverso appositi strumenti, differenti a seconda che la misura venga effettuata al suolo oppure in quota, con l’utilizzo di palloni sonda, o tramite i radar meteorologici o i satelliti. Mentre queste ultime modalità di misura sono state sviluppate negli ultimi 50 anni, i primi strumenti per la misura al suolo dei parametri meteorologici sono stati realizzati oltre 500 anni fa.
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Le prime osservazioni scientifiche dei parametri meteorologici con rudimentali strumenti risalgono alla metà del 1400 ma si è dovuto attendere ancora qualche secolo per avere a disposizioni strumenti più accurati.
Tra questi vi è il termometro progettato da Galileo Galilei nel 1607, il cui principio di funzionamento si basa sulla variazione di densità a seguito della dilatazione termica di un sostanza liquida all’aumentare della temperatura. Lo stesso principio è alla base dei termometri a mercurio o ad alcool inventati da Fahrenheit nel 1700, in cui il mercurio o l’alcool variano il loro volume in relazione alle variazioni di temperatura.
Non è inusuale, nelle calde giornate d’estate, vedere il termometro delle farmacie o delle auto indicare temperature molto elevate, talvolta anche superiori ai 40°C, ma si tratta in realtà di valori spesso non corretti. Per misurare scientificamente la temperatura dell’aria, senza sovrastimarla, il termometro deve infatti essere “a norma”, ovvero posizionato secondo determinate regole: non deve ad esempio essere attaccato a muri, come invece spesso accade a quelli che si trovano in giro nelle città e deve essere “schermato” dalla eccessiva radiazione solare.
Il termometro è lo strumento meteorologico forse più conosciuto e utilizzato ed è un elemento fondamentale di una stazione meteorologica. Quest’ultima, secondo lo stesso principio del termometro, deve sempre essere installata rispettando una serie di norme e criteri: solo così infatti le misure dei parametri atmosferici possono essere ritenute precise ed affidabili.